20/12/10

A volte ritornano (post originale dicembre 2009)

Sto facendo tabula rasa dei vecchi post pubblicato nel mio vecchio blog, alcuni post li sto cancellando senza problemi ad altri ci sono affezionato. Questo è uno di quelli...


Nessun riferimento ai racconti di S. King in questo post, ma il titolo mi sembrava appropriato.... dopo una breve sosta torno a scrivere sul blog da un altro pc, seduto su un altro divano e da un altro Paese. Almeno venti gradi di differenza rispetto alla settimana scorsa, nebbia, cielo cupo e poche ore di luce durante il giorno... un'infinitá di ricordi che riaffiorano in ogni angolo, clima natalizio, shopping sfrenato, caos da grande cittá e tranquillitá del paese costiero. E poi le mie cose preferite: il kitch e il pacchiano estremo ovunque, dalle vetrine, alle decorazioni, agli abiti indossati dalle persone.

L'aria nebbiosa che profuma (ma per altri mi rendo conto potrebbe essere una puzza) di malto e luppolo in fermentazione nei dintorni di Duke street.

Tutto é familiare, tutto sembra non essere cambiato molto, ricordo perfettamente le strade, le direzioni e i locali, anche se analizzando meglio si nota che differenze sostanziali ci sono. Una delle mie caffetterie preferite sostituita da un take away giapponese,  il Borders é in chiusura, i negozi Virgin non esistono piú, un megastore di Apple al posto di un negozio di oggettistica su Buchanan, il BarFly chiuso e il Carling arena dove in passato ho assistito a fantastici concerti ha cambiano nome, ma é ancora lí con il nuovo logo della O2...

La multisala alla quale ero abbonato é ancora lí, il costo dell'abbonamento é lievitato del 35% in meno di 3 anni, non ho resistito ad entrarci. Il primo film che cominciava era "2012"... (certo potevo aspettare altro ma almeno gli effetti speciali erano pazzeschi).

E poi le cose piú personali: alcuni  miei oggetti ceduti in ereditá alla mia partenza ancora lá, funzionanti e utilizzati, dalla tv che sto guardando adesso - la BBC sta mostrando il nostro primo ministro colpito a Milano-  al pentolone (una vera e propria "callara") utilizzato per le mega spaghettate e gli stufati.

Devo fermarmi ora, approfitto della bella giornata (intendo che non piove) per una passeggiata un pó deprimente nei luoghi dove Ken Loach girò Sweet Sixteen, sperando di non essere aggredito da qualche "ned" come nel lontano 2005.

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