31/03/12

Ogni volta

(non mi riferisco alla canzone di Vasco Rossi) 

Dicevo nel titolo, ogni volta che percorro quella strada che ormai conosco a memoria ho la stessa turba visiva, o visione turbante... o non so come definirla. Una curva pericolosa, super indicata con cartelli e segnali luminosi ma che io immagino di andar lungo. Poi non ci vuole troppa creatività per il resto, sotto c'è uno strapiombo e il mare.


Probabilmente è una fobia che mi è rimasta la prima volta che percorrevo quella strada, una superstrada a due corsie, in discesa per alcune centinaia di metri e poi all'improvviso un curvone a sinistra... i geniali progettisti hanno inoltre inserito proprio sulla carva uno svicolo (solo di immissione) senza corsia di accelerazione... un girone infernale per gli automobilisti. La posso definire così!

Scrivo questo post solo per esorcizzare la mia fobia stradale, non che sia in realtà una vera paura di percorrere quella curva, ma forse una sorta di aspettativa negativa, nel senso che non mi stupirei prima o poi di trovarmi in mezzo a qualcosa di poco piacevole...

29/03/12

Fantasy...

Non è proprio il  mio genere. Evito libri e film fantasy a meno che non si tratti di qualcosa che stuzzichi la mia curiosità. Avendo pregiudizi verso il genere riesco sempre a starne alla larga.

Nell'ultimo ordine di libri invece ho inserito qualcosa che mi è piaciuto. Non mi ha fatto impazzire ma mi ha trasportato mentalmente in una dimensione parallela, senza dover per forza parlare di posti fantastici fuori dal tempo e fuori dal mondo. Nel mio caso la Londra dei giorni nostri con nomi di strade e quartieri conosciuti e visitati  in varie occasioni. In contrapposizione una Londra diversa abitata da personaggi assurdi... e le due cose di fondono in questo libro che ho appena finito di leggere.

La prossima volta che ci capiterò sarò più attento a certe cose che possono capitare in metropolitano o in alcune zone della città... non si sa mai che non fossero tutte cose inventate :)



Per la cronaca mi riferisco a "Nessun Dove" di Neil Gaiman, a dire il vero è il suo secondo libro che leggo. Anche "American Gods" mi era piaciuto,  probabilmente sempre perché le ambientazioni sono all'incirca urbane e contemporanee... Ora dovrò decidere se leggere qualcos'altro del genere, magari dello stesso autore, o cambiare. 

Rileggendo il post prima di pubblicarlo mi è venuto in mente Dylan Dog. Non posso e non voglio paragonare un fumetto a un romanzo, ma  il fatto che siano ambientati entrambi nella Londra di oggi significherà qualcosa, non so cosa però...

Fine del post. 




19/03/12

odio.amore...

Una delle cose che ho odiato di più è stata quella di rinchiudermi in un centro commerciale di sabato o peggio ancora di domenica. Certo se servisse assolutamente qualcosa si, ma il concetto di andare a fare una passeggiata al centro commerciale è non mi è mai appartenuto, anzi.

Ora sto cercando di capire perché sono ormai alcune volte che mi trovo a passare davanti all'Ikea di sabato pomeriggio tardi, rientrando a casa e come una calamita mi attira nel suo parcheggio e poi dentro nel negozio.... a farmi crollare i principi. Non evito la coda per entrare nel parcheggio e per uscirne, non devo comprare nulla di preciso ma riempio comunque una cesta di cose più o meno utili, e devo fare una bella coda anche per pagare. 

L'ultima volta in realtà dovevo comprare qualcosa di preciso, un piatto che avevo rotto a casa e che volevo rimpiazzare.  Costo 1.50 Euro... Sono uscito dall'Ikea chiedendomi come mai avessi invece speso 26 Euro!!!


Mi serviva veramente tutto? Era indispensabile andarci in un giorno affollato in cui avrei potuto fare altro?

Le risposte sono entrambe no, ma c'è qualcosa di diabolico... un richiamo consumistico malefico al quale è difficile resistere, o che il mio odio in precedenza citato si stia trasformando in amore?

17/03/12

Sono un veggente?

Il 22 giugno del 2011, nove mesi fa esatti pubblicai un post dal titolo "il solito...".

Parlavo di un certo tipo di film a basso costo e della loro discutibile originalità. Vorrei riproporlo, almeno in  parte; poi si capirà il perché. Magari chi mi legge da tempo si ricorderà di cosa parlavo: horror con telecamere a spalla, falsi documentari e così via.

Il solito gruppo di amici, la solita troupe televisiva, l'esorcista imbroglione, la documentarista di una rete televisiva, un mostro che distrugge New York e chi più ne ha più ne metta. ne ho visti tanti negli ultimi anni, e molto spesso mi sono piaciuti. Le storie sono semplici ma interessanti e poi c'è sempre quel minimo di suspense. Ormai però l'originalità o presunta tale di questo tipo di film mi sta stancando. E' più il fastidio di vedere solo immagini buie e tremolanti piuttosto che  seguire la storia che anch'essa è scontata o quasi.

Quando uscì uno dei precursori del genere, "the blair witch project"  rimasi veramente molto colpito. Probabilmente lo furono anche coloro che videro un altro film, forse il primo del genere, venti anni prima ovvero "cannibal holocaust". Film discutibili ma geniali....

Tutti gli altri film sulla  falsa riga di questi sono copie più o meno ben (o mal) riuscite. Il problema, dal mio umile punto di vista, è quasi esclusivamente l'originalità: quasi sempre si tratto del ritrovamento di filmati girati da persone sparite mentre erano in procinto di girare un film, un documentario o un reality... Se una persona che non avesse mai visto un film del genere e guardasse "l'altra faccia del diavolo" oggi al cinema non capirebbe cosa intendo dire, ma lo farebbe sicuramente nei prossimi mesi, appena verrà proposto l'ennesimo film copia.




Ora non mi sentirei di dire che tutto è la solita aria fritta, ma mi sembrerebbe il caso di proporre qualcosa di diverso che la gente si stanca... Nonostante alcune scene potevano far sobbalzare sulla poltrona, io mi aspettavo pressoché tutto, a parte forse il finale così.  Comunque non voglio criticare questo film, che non è stato nemmeno male... è qualcosa di più generale verso all'eccessivo sfruttamento e promozione di un certo genere di film, oltretutto presentati come capolavori cult.

Ecco, ho finito il post. Mi sono auto-citato o auto-plagiato.. non ho fatto altro che copiare il post e modificarlo di qualche parola. In realtà se non cambiare il titolo del film a cui mi riferivo nove mesi fa con quello attuale non ho modificato pressoché nulla. Ciò fa di me un veggente?


12/03/12

Baci Perugina

Una volta Homer Simpson disse "ma me lo ha detto il biscotto", riferendosi a un biscotto della fortuna cinese. Il messaggio trovato non lo convinceva ma il biscotto "è così dolce".... non può sbagliare!!!

Homer è sempre un grande esempio per le mie citazioni, anche se probabilmente è la prima volta che ne prendo spunto per un post. Mi è venuta in mente questa citazione perché gli ultimi due Baci Perugina che ho mangiato ultimamente (uno classico e uno bianco) ho trovato nei messaggi che mi sono piaciuti. Certo non spiegano certo i misteri dell'universo ma mi hanno colpito, e ora anzi li cito letteralmente:

"baci avuti facilmente si dimenticano facilmente" e "l'unico modo per ottenere una cosa è smettere di aspettarla"



Forse sono banali, anzi sicuramente lo sono ma me l'hanno detto i cioccolatini... e sono così buoni!!!

09/03/12

Post su una foto a Coney Island, NYC

Una premessa: non volevo scrivere questo post. Stavo scrivendo qualcosa di diverso ma mi sono fermato... non mi andava di cominciare da punto in bianco a parlare di cose personali, non l'ho mai fatto apertamente e continuerò ad evitarlo nonostante a volte avere una valvola di sfogo "anonima" o quasi mi servirebbe.

Cambiando discorso, stamattina in un bar mentre prendevo il caffè ho ascoltato una canzone di Phil Collins che stavo cercando di inserire nel post, ma c'è qualche problema tecnico e finora dal mio pc non riesco a linkare il video....

Allora ho cambiato completamente "programma". Con questo post commemoro una fotografia scattata circa un anno fa a New York, non è la solita immagine di grattacieli o della statua della libertà, ma una veduta di Coney Island, a sud di Brooklyn appena fuori dalla stazione della metropolitana. Ultimamente sfruttando alcuni giorni di ferie ho avuto modo guardare vecchie foto e di stamparne alcune, abitudine che sicuramente riprenderò. Toccare le foto, sfogliarle, scriverci la data sul retro, metterle in un album, usarle come segnalibri, incorniciarle... quanti usi se ne possono fare a differenza di un semplice file digitale!!!

Ho stampato una quarantina di foto scattate in varie occasioni in differenti formati, un paio anche in formato poster... Ora deciderò come utilizzarle tutte.



Tornando alla foto di Coney Island, l'ho convertita in bianco e nero per darle un effetto "altri tempi" e nonostante non mi sembri questa grande foto stampandola ha assunto un che di speciale. Mi sto autocomplimentando ma il fatto è che per me essere stato in quel posto anche solo per il tempo di una passeggiata è stata un'esperienza memorabile. L'esplorazione della location de "i guerrieri della notte" (the warriors) del 1979... visto e rivisto specie da ragazzino decine di volte... cosa dire di più? Ognuno ha i propri difetti. Il mio (tra i vari altri) è questo, precipitare in fissazioni di questo tipo e poi godere della soddisfazione di vivere certe emozioni del tutto personali e che pochi possono capire e/o condividere.

07/03/12

La busta

Acquisto dell'ultimo minuto al duty free prima di partire. Il bagaglio è pieno zeppo e non ci entra più nulla. Devo rispondere "si" alla domanda della cassiera che mi chiede se volevo una busta (20 centesimi)!!!

Una bottiglia di vino passito e una scatola di biscotti secchi alle mandorle nella costosissima busta di plastica che tempo 5 minuti si era già rotta. Una maniglia strappata: ottima qualità dire.

Ho continuato il viaggio con un il bagaglio a mano da una parte con una busta del duty free trasportata come un sacchetto della spazzatura.

Questo non sarà il post dell'anno ma questa storiellina vale la pena ricordarla, un piccolo promemoria, così la prossima volta terrò una bustina più robusta a disposizione...

05/03/12

SCIOPERO

"Avvertiamo la gentile clientela che a causa di un'agitazione sindacale potrebbero esserci disservizi durante le prime due di ogni turno in data odierna... e bla bla bla, bla bla bla".

Questo è quello che ho trovato scritto, in maniera più o meno letterale, sulla porta vetro dell'ufficio postale dove vado di solito.

Traduzione: disservizio vuol dire porta chiusa e sportelli non operativi fino alle 10 (come detto all'inzio) ma di fatto l'ufficio ha aperto alle 10.30.



Ho contato almeno 35 persone (età media 70 anni) che con pazienza prima aspettavano, e con nervosismo poi sbattevano le mani contro le vetrate per sollecitare l'apertura dell'ufficio. Io in mezzo, e non potevo tornare dopo o rinviare in quanto dovevo risolvere qualcosa di piuttosto urgente. Finalmente si aprono le porte a vetro e la direttrice aiuta (almeno) a dare i numeri in base alle operazioni da effettuare. Una ressa incredibile comunque e una confusione come poche altre volte trovata alle Poste.

La mia fortuna è stata quella di non dover effettuare operazioni di sportello ma risolvere un piccolo problema con il consulente finanziario al quale si accede senza numero in un ufficio sul retro. Non avevo nessuno davanti e in pochi minuti avevo già finito. Un'ora, una sola ora della mia giornata tra sciopero, fila, ressa e operazione... posso considerarlo quasi un evento eccezionale, no?

02/03/12

In viaggio con l'artista...

Titolo ad effetto, ma non ho viaggiato veramente con un artista; si capirà in seguito cosa intendo...

Sono riuscito ad utilizzare il nuovo cellulare per qualcosa di più "sofisticato" rispetto al semplice utilizzo di telefono portatile. La sera precedente, per la prima volta e più che altro per prova, avevo caricato sul cellulare un paio di film nella speranza di guardarli in viaggio.

Tra una chiacchierata e qualche pagina da leggere però ho dimenticato di sperimentare questa "sofisticata" funzione e solo nell'ultimo tratto del viaggio, il più stancante, ho selezionato "the artist" ed è partito il video... certo lo schermo è piccolino ma date le condizioni più che accettabile per farmi passare un paio d'ore e specialmente non sentire più la tipa dietro di me che ha parlato per tutto il viaggio al cellulare facendo sentire i fatti suoi a tutto l'autobus.



Ero molto titubante nel vedere un film muto e a bianco e nero. Non l'avrei scelto se non per la grande pubblicità ricevuta dopo gli oscar vinti... Dopo i primi minuti passati a capire se era il caso di andare avanti, togliendomi un attivo gli auricolari ho intuito che la tipa non avrebbe smesso di parlare e sicuramente sarebbe stata dura sopportarla. Diciamo che il film mi ha salvato!!! Bene, come faccio di solito non parlo mai dei nuovi film onde evitare di rovinarne la visione a qualcuno, mi limiterò a dire che ho dovuto ricredermi e che alla fine è stato un bel film. Certo, è difficile da seguire come tutti i film muti in quanto bisogna leggere le didascalie ma ne è valsa la pena e senza nulla togliere al cast, il mio attore preferito è stato il cagnolino. E se qualcuno ha visto il film capirà il perchè...