28/11/14

Topolino

Una fotografia di qualche settimana fa... Credo che quel murales è lì da parecchio tempo ma questa volta passandoci avevo la macchina fotografica.
 
È strano che, forse a causa del buoio, quando ho fotografato questo Topolino non avessi notato il "contorno". Mi ero limitato alla semplice icona di Walt Disney. Ho notato solo ora e per caso il sarcarmo dell'opera intera. Il timbro, il codice a barre e la persona accovacciata che viene marcata tipo capo di bestiame... Non so chi è l'autore ma direi che sarebbe cosa degna di Banksy.
 
 
La foto non è granchè, non ero preparato per cogliere l'opera intera... ma direi che rende l'idea. La prossima volta cercherò di essere più attento cercando da subito la piena estressione e il pieno significato dall'opera.

24/11/14

Manie di grandezza

Metto le mani avanti e dico subito che le manie di grandezza, nella mia interpretazione di questo post, non sono indirizzate a nessuno. Forse verso l'oggetto protagonista del post, che però non è una persona.
 
Credo che fosse il 2004, quindi ormai sono passati 10 anni, da quando comprai la prima pendrive USB, o come la chiamo io "pennetta". In quel tempo remoto un oggetto del genere seppur cominciava a diffondersi era ancora qualcosa di poco accessibile specialmente per il prezzo.
 
Ricordo che per comodità ne comprai una, la prima in assoluto, on-line su Amazon credo, ma poteva essere anche eBay... ce l'ho ancora conservata, un po' come una specie di reliquia tecnologica. Una memoria comodissima da usare, formattare, riscrivere, aggiornare, portare sempre con se, prestare, per traferire file tra un computer e un altro, ecc, ecc.
 
Questo breve elenco è quasi banale, ma se si pensa che prima l'alternativa era masterizzare su cd o su dvd, perdendo tempo e sprecando (spesso e volentieri) il supporto che magari serviva per un'unica operazione...
 
 
 
Tornando alla mia vecchia "pennetta". La pagai qualcosa come 20 euro e aveva la bellezza di 128 Mb di memoria!!!
 
L'altro giorno un un centro commerciale ne ho comprate due: una da 32 Giga spendendo circa 15 euro, l'altra da 16 Giga spendendo meno di 10 euro ((vabbè erano in offerta). In pratica dieci anni dopo spendendo molto meno si può avere una memoria esponenzialmente più grande a disposizione.
 
Ciò è comprensibile  ma impressionante allo stesso modo...
 
Pensando ai vecchi floppy disk che avevano una menoria inferiore a 2 Mb, che per intenderci oggi non sarebbero sufficienti nemmeno per una fotografia, ai CD da 700 Mb, ai DVD con circa 5 Giga, alle pendrive che ne esistono già da 64 Giga e sono più piccole di un accendino.... Qui si entrerebbe in un discorso (inutile) e senza via d'uscita infatti mi è appena venuto in mente che il mio primo HD USB aveva 80 GB ma è grande come una scatola di scarpe... no dai, esagero. Un po' più piccola ma insomma... :)

Riflessione finale.
Ok, serve spazio per conservare tutto ciò che si ha in formato digitale. Chi per lavoro, chi per hobby ma ognuno ha il suo bel quantitativo di Giga da salvare. Io principalmente foto, film e musica.... non ho quasi più nulla in formato "analogico" e anche le foto vengono stampate raramente e dvd o cd rispetto al passato non ne compro praticamente più. Il terrore è, o sarà, quando una qualsiasi di questa memoria si smagnetizzerà, cadrà a terra o non funzionerà più per qualsiasi ragione... per me sarebbe l'equivalente di perdere il contenuto di casa mia dopo un alluvione o un incendio.

21/11/14

IL SALTO

Lo avevo accennato in precedenza, mi ero quasi dimenticato di scrivere questo post ma ora a distanza di quasi un mese eccomi qui.

Un breve resoconto, non tanto di cronaca ma principalmente emozionale, della mia esperienza di bungee jumping. Ebbene si, un salto nel vuoto da un ponte alto 100 metri.

Senza quantificare la mia età anagrafica, mi limito a dire che ero innamorato dall'idea di fare bungee jumping già da quando frequentavo le scuole superiori, da minorenne quanto era obbligatorio avere l'autorizzazione dei genitori e specialmente avere i soldi a disposizione per farlo.

Da maggiorenne la possibilità di saltare non si è concretizzata per vari motivi, specialmente perchè il bungee jumping non era più organizzato dove speravo di saltare io. La voglia di saltare è rimasta repressa per tantissimo tempo, e le pochissime occasioni in cui era stato possibile pensare di farlo sono sfumate. Principalmente perchè organizzate in posti scomodi da raggiungere o magari in parcheggi in aeree poco "belle".... saltare da una gru in mezzo ad un parcheggio non è bello come saltare da un ponte in montagna. 

Insomma dopo anni e anni finalmente hanno ripreso con questa fantastica attività dal ponte di Salle, sperduto ma non troppo e facilmente raggiungibile. L'attesa è stata in qualche modo premiata.

Avevo metabolizzato da tempo il come affrontare la situazione, e diciamo che non sono stato particolarmente terrorizzato dall'altezza in primis e dal salto in se. Saltare è la cosa più difficile... Gettarsi, non trovarsi più con i piedi poggiati, vedere il vuoto e precipitare a folle velocità è pazzesco. Non si ha tempo di pensare, non ci si rende bene conto di dove ci si trova... la mente sa quello che stai facendo ma il fisico reagisce in modo strano (almeno questa è stata la mia sensazione). Credo che il corpo sollecitato dalla velocità in caduta libera si prepari a spiaccicarsi giù a valle, la mente nega, e rassicura il corpo per quei secondi un cui si vola...insomma è un'emozione continua, esperienza psicofisica che genera adrenalina ai massimi livelli...  e poi si rimbalza e dopo qualche strattone si comincia a capire e ragionare nuovamente. Ci si prepara per scendere e tornare con i piedi per terra.

Non riesco a spiegare meglio ciò che è questa esperienza. A chi mi ha chiesto dopo ho solo detto che mi sento rinato, o nato nuovamente. Pochi secondi che possono cambiarti la vita. Non esagero dicendo che uno shock emozionale così grande rigeneri la mente... (oddio forse nel mio caso più che rigenerato forse sono diventato completamente scemo, a detto di alcuni amici ma credo che stessero solo scherzando e che parlassero per invidia del coraggio dimostrato).

Inutile dire che lo rifarei altre volte!!! :)


Oui, C'est moi.


Una cosa che ho pensato subito dopo il salto, non bella ma effettivamente è stata la mia prima impressione. Se ci si buttasse da una tale altezza per farla finita probabilmente non si sentirebbe nulla... tutto si svolgerebbe in una frazione di secondo, quasi come un colpo di pistola. La velocità è tale che non si riesce a pensare, l'arrivo al suolo sarebbe talmente rapido e veloce che non ci sarebbero possibilità di pensare all'infausto gesto e certamente l'impatto sarebbe letale, Impressionante per eventuali testimoni ma quasi istantaneo e ovviamente definitivo per il saltatore. Altra scellerata considerazione è stata pensare che tutto quello appena detto sarebbe molto diverso se l'altezza fosse più grande. Probabilmente la mente si abituerebbe e dopo i secondi iniziali di sbandamento si rimetterebbe a pensare... al vuoto, alle conseguenze, al gesto estremo, ecc ecc... e allora sarebbe una turba mentale fino all'atterraggio.  

11/11/14

Vestizione

Una mattinata burrascosa nel vero senso della parola. E le previsioni meteorologiche avevano indovina in pieno...

Per una volta mi sono fidato e ho messo la sveglia un po' prima per fare le cose con calma. L'immagine della "vestizione antipioggia" mi perseguita ogni volta che c'è il rischio di pioggia perchè uscire e andare a lavoro può essere un incubo reale, con traffico impazzito e mancanza di parcheggio, i mezzi pubblici non esistono e le soluzioni restano uscire a piedi o (spesso e volentieri) in bici affrontando le strade allagate, la pioggia e il vento.

Nei due ultimi casi bisogna prepararsi psicologicamente perchè il richiamo del letto è molto forte... e poi specialmente fisicamente, E qui comincia il rito della "vestizione".

Pantalone della tuta dentro i calzini e maglia leggera, e poi pantalone e giaccia impermeabili antipioggia. Capellino sportivo e cappuccio della giacca legato sopra la visiera. Stivali di gomma alti a metà polpaccio e come rifinitura un paio di fasce catarifrangenti per braccio e caviglia che non fanno mai male. 


Nella tracolla grande ben sistemati dentro buste di plastica è obbligatorio mettere un cambio di calzini e di maglietta, e le scarpe x evitare di restare tutto il giorno con gli stivali che sono si impermeabili e asciutti a non certo comodi.

Tutto è pronto per uscire e affrontare il tragitto....

Stessa cosa avverrà a fine turno di lavoro, sempre se il tempo non migliori e permetta di star fuori senza bagnarsi (troppo).

09/11/14

Transfer

Il famoso "transfer" all'aeroporto, alla stazione, al porto... insomma a seconda del mezzo di trasporto che si utilizza per viaggiare.
 
Il trasfer ideale sarebbe quello di avere un pulmino o una macchina privata magari di un amico che ti aspetta sotto casa e ti accompagna a destinazione, ma non sempre è così.
 
Io sono spesso capace di trasformare il trasfer in un viaggio nel viaggio, principalmente perchè mi capita così ma anche perchè nonostante la stanchezza e lo stress mi piace farlo (o meglio lo eviterei, ma se devo farlo me lo faccio andar bene e approfittando magari per veder qualcosa seppur di sfuggita).
 
Per esempio ho cominciato le mie scorse vacanze in famiglia con un volo per Londra, e poi da lì una "coincidenza" che mi avrebbe portato direttamente a casa. Detta così sembrerebbe una cosa poco impegnativa, ma non lo è se si pensa di dover cambiare aeroporto!!! Londra è gigantesca e ha 5 (o 6 aeroporti anche a seconda della creatività di marketing, vedi l'aeroporto di Southend per esempio) serviti dalle più disparate compagnie aeree e si sa che i low cost volano dagli aeroporti più defilati e infatti mi è toccato atterrare a Gatwick e poi nottetempo effetuare un fantastico trasfer con i mezzi pubblici fino a Stansted.
 
 
 
35-40 minuti di treno fino a London Bridge (15 sterline), passeggiata sotto lo Shard il nuovo grattacielo di Renzo Piano, poi al di là del Tamigi con lo sfondo del Tower Bridge, nel cuore della City fino alla stazione di Liverpool Street dove passano i bus notturni per Stansted (10 sterline). Con un'oretta abbondante di viaggio in autobus si arriva a destinazione 3 ore prima del mio volo.
 
L'aeroporto di notte è sempre affollatissimo e quasi non c'è posto per sedersi.... inoltre ci sono i lavori in corso e gli spazi fisici per sedersi sono ridotti al minimo, considerando le migliaia di persone pronte ad imbarcarsi sui primi voli del mattino.
 
Poco piu' di due ore di volo e sono a casa... In una città piccola, con un aeroporto piccolo e con il papà che aspetta fuori in doppia fila di problemi non ce ne sono e letteralmente in 15 minuti si riesce a scendere dall'aereo, passare il controllo dei documenti e arrivare a casa che fortunatamente è vicinissima. 
 
Potrei parlare anche del transfer di ritorno... ma questo post è già lungo. Probabilmente lo farò in seguito però.

06/11/14

La Cura (live 2014) - Franco Battiato

Questo è un piccolo ricordo "rubato" durante il concerto di Battiato a cui ho assistito qualche giorno fa.

Ci sarebbe da aggiungere che questa volta era particolarmente vicino al palco, ho avuto modo di dargli la mano e scambiare due parole con lui a fine concerto. E non da meno mi ha autografato una delle due sue foto scattatagli l'anno scorso che mi ero portato dietro nella speranza di incontrarlo... e una gliel'ho regalata perché mi ha detto che gli piaceva molto. Magari era così per dire ma a me ha fatto piacere.



Per la cronaca, la macchinetta che ho usato per questo video è andata in pensione subito dopo il concerto. Purtroppo per problemi tecnici verrà presto rimpiazzata da un modello superiore, ma posso ringraziarla per aver fatto fino all'ultimo il suo lavoro.