23/03/13

Insonnia...

Ricordo un altro post sull'argomento (mia) insonnia.... Quella volta scrissi di come avevo investito le prime ore della mattinata andando sulla spiaggia per fare le foto all'alba. 

Questa volta è troppo freddo, e anche nuvoloso, per ripetere l'esperienza. Dunque la nottata è passata facendo cose più "casalinghe". Portando avanti in libro di Terzani, consultando il catologo online di Ikea e annotando alcune cose da comprare. Ogni tanto cercavo di addormentarmi ma nulla. Allora trasferimento dal letto al divano, TV con le assurde televendite notturne/mattutine e cartoni animati. Intanto cominciava a venire un certo appetito. Una bella colazione alle 6 di un sabato mattina e pensare che avevo fissato la sveglia alle 10 per evitare di sprecare la mattinata... no comment.

Tornando alla colazione. Avendo fin troppo tempo, e nel cercarlo di farlo passare più velocemete ho deciso di prepararmi le crepes. Non sperimentazione assoluta ma quasi, una di quelle cose che ho sempre visto fare ma che poi nella pratica non mi sono mai uscite come si deve. Questa volta invece sono stato fortunato e quindi crepes con nutella, caffe e succo di frutta. La carica giusta per cominciare la giornata quando sarei potuto essere ancora a letto a dormire sotto il piumone.


Per la serie riprova e sarai più fortunato. Ci riproverò questa sera ormai.

17/03/13

C'era una volta un pinolo.

Ebbene si, c'era una volta un pinolo e ora invece c'e' un albero più alto di me...

Meglio fare un po' di chiarezza. Da bambino, stimo che potessi avere intorno a 10 anni, raccolsi dei pinoli da una pigna caduta in un parco vicino casa. Non so perchè, ma forse ispirato da qualche esperimento fatto a scuola con i fagioli e con le lenticchie, decisi di fare un'esperimento botanico personale, ovvero scoprire se da un pinolo potesse mai nascere una pianta così come era successo con gli altri semi.

Ebbene, la risposta è si!!!

All'inzio i pinoli germogliarono e pian piano spuntarono delle piantine, se non ricordo male ne erano cinque. Il loro posto è sempre stato in un vaso sul balcone. Le piantine sembravano avessere raggiunto la loro forma di alberelli nani, non come dei bonsai ma non crescevano più probabilmente per mancanza di spazio per le radici. Ma sono vissuti anni e anni, addirittuta a Natale sono stati anche addobbati "per le feste".

Avevo cominiciato ad avere una belle chioma di aghi verdi che però seccandosi, così come accade di solito, finivano a terra ma nel loro caso sul balcone... ma il vento li faceva volare in abbondanza dai vicini. Uno di loro ha protestato e alla fine è stata presa la decisione di spostare il vaso. In campagna appena fuori città, all'inizio si pensava ad una sistemazione provvisoria in un vado più grande ma poi gli alberelli sono finiti piantati in un angolo del terreno. Il che vuol dire probabilmente che resteranno per sempre là dove sicuramente staranno benissimo anche se mio padre mia ha detto che in caso dovessi mai avere una casa col giardino posso pensare di trasferirli da me. Bella idea. Solo che il problema è la casa col giardino, dato che per ora resterò in un monolocale, e secondo è che non vorrei traumatizzare gli alberi con altri spostamenti che potrebbero essere fatali.

(ho scritto al plurale e al singolare facendo un pochino di confusione, il fatto è che su cinque pinoli uno morì, gli altri quattro erano talmente vicini che si unirono tra di loro formando una sola pianta... o più piante saldate tra di loro. Ora credo che dopo i vari spostamenti ne siano rimaste solo due o tre unite tra di loro. Gli altri non hanno resistito purtroppo...)

Mi tocca puntalizzare ancora: questa piccola storiella degli alberi è inziata molti molti anni fa, e non avrei mai creduto di scriverne sul blog. Ora da quel giorno della fine degli anni 80 quando i pinoli furono piantati, fino ad ora ne è passato di tempo. Gli alberelli che io non ho più visto da quando erano ancora nel vaso appena dopo la prima "deportazione" ora sono diventati dei veri e proprio alberi alti circa due metri.

Sembrano godere di buona salute.  Appena mi sarà possibile li andrò a vedere.

Posto una fotografia, lo so è brutta ma non l'ho fatta io. Mi è stata inviata pochi giorni fa da mio padre che nel suo messaggio mi chiedeva se lo riconoscevo...



13/03/13

Colonna sonora

Guardando un film mi sono imbatuttuo in questa bellissima colonna sonora che mi entrata in testa e ora non riesco più a liberarmene.

Non conoscendola mi sono informato un pò e ho trovato il nome della cantante e il della canzone che mi fa piacere condividere in un a versione acustica.

Si tratta di Nina Nastasia, statunitense, e la canzone è "Ugly face":



11/03/13

Autografo ecc

Nelle ultime settimane di "limita mobilità" ho approfittato per fare delle cose che avrei voluto fare da tanto tempo. Ci sono riuscito solo in parte ma credo di aver fatto un buon lavoro. 

Ho sistemato vecchie foto e alcune più rappresentative le ho scansionate per averle a disposizione anche in formato digitale. Mi mancano quelle dei vecchissimi album in quanto non volevo rovinare le foto cercando di staccarle. A quei tempi attaccavo/vamo le foto col nastro biadesivo... e ora per fare una scansione di rischia di rovinare la foto o la pagina dell'album. Quelle che sono riuscito a digitalizzare sono un centinaio degli ultimi 15-20 anni, solo le più rappresentative o che mi ricordavano qualcosa un particolare.

Altro piccolo lavoretto casalingo di.... non so che nome dargli... archiviazione, gestione, riesumazione, digitalizzazione, azione antinostalgica... mah. Comunque anche qui solo per avere un "ricordo" fotografico digitale ho fotografato parte dei miei cd, solo alcune discografie in ordine sparso ma solo come prova. Non è molto impegnativo fare una piccola composizione e fotografarla. Più che altro non c'è sempre la voglia di farlo. La prossima volta integrerò la mia raccolta con nuove composizioni.

Ultima cosa fatta, e in questo caso si è trattato di una vera riesumazione, è stata di fotografare un libro autografato dal suo autore che io conservo con orgoglio insieme agli altri libri ma che mai vado a sfogliare per evitare di rovinarlo. E qui mi permetto di condividere la foto che ora fa anche parte di quelle che conservo sul mio pc:


(Irvine Welsh - Porno - copia autografata)

08/03/13

Le lumache

Pioggia e umidità al 90% per alcuni giorni.... I panni stesi nel sottoscala hanno impiegato parecchio per asciugarsi e quasi mi ero dimenticato di loro. Ogni tanto li controllavo ma erano sempre tra l'umido e il bagnato.

Finalmente però è giunta l'ora di ritirarli complice anche il tempo un pochino più clemente che ha permesso che si asciugassero e sorpresa...! 

Un paio di lumache avevano deciso di passeggiare/strisciare sullo stendino e di conseguenza sui panni stesi. La conseguenza è stata una strana striscia di bava trasparente e all'inizio non capivo cosa fosse. Sembrava quasi una pellicola di plastica trasparente. Ormai era secca e passandoci le dita si polverizzava. Poi ho individuato le due colpevoli lumachine ancora nei paraggi. Una era ancora poggiata su un pantalone.



Sono stare "deportate" nell'aiuola sperando che non decidano di tornare nel sottoscala e i panni bavati che sfortunatamente erano tutti scuri sono tornati in lavatrice... per un lavaggio veloce.



03/03/13

Non aprite quella finestra...

Nessun rifermento a film dal titolo molto simile ma  un'abitudine che non finisce mai: l'apertura selvaggia delle finestra.

Così come il rumore dell'aspirapolvere è per me un qualcosa di traumatico perchè mi ricorda levatacce indesiderate nel fine settimana quando stare un pochino di più a letto fa piacere. Il rumore dell'aspirapolvere può essere abbinato anche al battere della stessa contro la porta o contro il battiscopa. Così la finestra spalancata in modo selvaggio quando non sei preparato agli spifferi o sei appena uscito da sotto le coperte e non fa piacere congelarsi.

Il tutto può essere descritto così, per fare  un esempio concreto. Sabato mattina alle 8.00... sveglia con il rumore dell'aspirapolvere che passa nel corridoio. Capatina al bagno, tanto ormai è impossibile riaddormentarsi e si trova la finestra è aperta. Certo nella stagione calda non importa ma a gennaio passare da sotto al piumone al bagno gelato si. Vabbè, l'aria deve pure cambiare...



Nei tempo trascorso nel bagno gelato nasce il desiderio di tornare a letto, se non per dormire almeno per scaldarsi un pochino... sorpresa!!!! Anche la finestra della camera è spalancata.

Questa è una descrizione classica, ma qualcosa di simile capita anche nel salotto mentre accendo la tv per vedere il primo TG o in cucina mentre si aspetta il caffè. Di solito è un problema mattutino, di pomeriggio cose del genere non capitano. Giustamente si fa cambiare l'aria per poi accendere il riscaldamento e su questo non discuto. Ma farlo quando non sembri un attentato a chi si è appena alzato non sarebbe meglio?

Questo post è dedicato a mia mamma, che anni fa quando vivevo con i miei genitori, e ora che torno a casa solo per brevi periodi mi fa capire che quasi nulla è cambiato!