17/04/11

La mia roccia

"Adesso ho tutto chiaro, sono io, l'ho scelto io, questa roccia è stata qui ad aspettarmi per tutta la vita, tutta la sua esistenza, fin da quando era solo un meteorite, un milione, un miliardo di anni fa, lassù nello spazio, ha aspettato di venire qui, proprio, proprio qui, per tutta la vita sono andato verso di lei, da quanto sono nato ogni mio respiro, ogni mia azione mi ha guidato fin dentro questa crepa sulla superficie della terra".






Dopo l'introduzione rubata da "127 ore" e la foto, che però ho fatto io, ecco la mia piccola avventura. Un'improvvisata escursione nei boschi, lungo il torrente per raggiungere una cascata. Il tragitto è semplice e anche piuttosto breve, infatti lungo il sentiero si incontrato decine di persone: dalle più attrezzate vestite in perfetta tenuta da trekking ai più improvvisati con tanto di cagnolini al guinzaglio e buste della spesa a seguito. Io ero in tenuta "facciamo solo quattro passi", e allora tra macchina fotografica e lenti non ho curato troppo il mio spirito avventuriero che è rimasto represso fin quando ho lasciato lo zaino sotto un albero e sono sceso sulle rocce del torrente, all'andata anche con una certa padronanza e con rispettabile equilibrio che però mi ha abbandonato al ritorno. Come ho fatto non lo so, ma mi sono ritrovato a terra, pancia in sotto, poggiato su due differenti pietre (stile ponte umano) e sotto acqua, e a fianco un roccia piuttosto aguzza che se avessi colpito o peggio inforcato adesso non sarei qui nemmeno a raccontarlo... Mi piace perseverare, e allora dopo aver continuato per il sentiero tradizionale senza alcun rischio alcuno, al ritorno sono sceso di nuovo sulla mia roccia aguzza, ma da una via più sicura. La seconda spedizione è servita per recuperare la borraccia (non mia) caduta in precedenza a un altra persona del gruppo. La missione è stata portata a termine senza ulteriori problemi. 

Per tornare alla citazione iniziale, in tasca avevo il mio coltellino, per ogni evenienza...

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