09/04/12

MISERY - S. King, 1987

Uno dei passi più impressionanti del romanzo, uno dei miei preferiti:

"Solo un minutino ancora, Paul", promise lei mentre svitava il tappo deldisinfettante. Gli versò un liquido denso e color rosso scuro sulla cavigliasinistra. "Solo un minutino ancora e abbiamo finito. " Mise di piatto la lama
dell'ascia, facendosi affiorare i tendini nel braccio muscoloso e Paul vide ammiccare l'ametista sull'anello che portava ancora all'anulare. Annie versò betadina sulla lama. A lui arrivò l'odore, quello di un gabinetto medico. L'odore che annunciava un'iniezione. "Solo un po' di dolore, Paul. Non sarà terribile". Rigirò l'ascia per bagnare anche l'altro lato della lama. Paul ebbe tempo di vedere qualche lieve fioritura di ruggine su quel lato, prima che si tingesse di rosso."Annie Annie oh Annie ti prego ti supplico no non farlo Annie per l'amor delcielo ti giuro che farò il bravo lo giuro davanti a Dio che sarò bravo ti prego dammi una possibilità di essere bravo OH ANNIE TI PREGO LASCIAMI ESSEREBRAVO...". "Solo un momento di dolore. Poi tutta questa brutta storia sarà acqua passata per sempre, Paul. "Si buttò il flacone aperto dietro la spalla. La sua faccia era vacua, spenta,eppure così terribilmente solida. Fece scivolare la mano sul manico dell'attrezzo, fin quasi sotto la lama. Impugnò il manico più in basso con la sinistra e divaricò le gambe come un boscaiolo. "ANNIE OH TI PREGO TI PREGO NON FARMI MALE". Gli occhi di lei erano miti e svagati. "Non temere",  lo rassicurò. "Sono un'infermiera esperta."La scure scese sibilando e si conficcò nella gamba sinistra di Paul Sheldon,appena sopra la caviglia. Il dolore gli esplose per tutto il corpo come un fulmine gigantesco. Un getto di sangue rosso scuro le inzaccherò la faccia come colori di guerra indiani. Macchiò la parete. Sentì la lama cigolare contro l'osso quando lei disincagliò l'attrezzo. Si guardò incredulo. Il lenzuolo stava diventando rosso. Vide agitarsi le dita del suo piede. Poi vide lei che sollevava nuovamente nell'aria l'ascia gocciolante. I capelli le erano sfuggiti dalle forcine e ora le pendevano intorno a quel viso svuotato.

Paul cercò di tirarsi indietro nonostante il dolore alla gamba e al ginocchio e si rese conto che stava spostando la gamba ma non il piede: riusciva solo adilatare lo squarcio, spalancandolo progressivamente come una bocca. Ebbe ancora il tempo di constatare che ora il suo piede era attaccato solo dal tessuto molle del polpaccio, poi la lama piombò di nuovo su di lui, precisamente nello squarcio, tranciandogli del tutto l'estremità e affondando nel materasso. Le molle guairono e cigolarono. Annie estrasse l'ascia e la gettò via.

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