21/11/14

IL SALTO

Lo avevo accennato in precedenza, mi ero quasi dimenticato di scrivere questo post ma ora a distanza di quasi un mese eccomi qui.

Un breve resoconto, non tanto di cronaca ma principalmente emozionale, della mia esperienza di bungee jumping. Ebbene si, un salto nel vuoto da un ponte alto 100 metri.

Senza quantificare la mia età anagrafica, mi limito a dire che ero innamorato dall'idea di fare bungee jumping già da quando frequentavo le scuole superiori, da minorenne quanto era obbligatorio avere l'autorizzazione dei genitori e specialmente avere i soldi a disposizione per farlo.

Da maggiorenne la possibilità di saltare non si è concretizzata per vari motivi, specialmente perchè il bungee jumping non era più organizzato dove speravo di saltare io. La voglia di saltare è rimasta repressa per tantissimo tempo, e le pochissime occasioni in cui era stato possibile pensare di farlo sono sfumate. Principalmente perchè organizzate in posti scomodi da raggiungere o magari in parcheggi in aeree poco "belle".... saltare da una gru in mezzo ad un parcheggio non è bello come saltare da un ponte in montagna. 

Insomma dopo anni e anni finalmente hanno ripreso con questa fantastica attività dal ponte di Salle, sperduto ma non troppo e facilmente raggiungibile. L'attesa è stata in qualche modo premiata.

Avevo metabolizzato da tempo il come affrontare la situazione, e diciamo che non sono stato particolarmente terrorizzato dall'altezza in primis e dal salto in se. Saltare è la cosa più difficile... Gettarsi, non trovarsi più con i piedi poggiati, vedere il vuoto e precipitare a folle velocità è pazzesco. Non si ha tempo di pensare, non ci si rende bene conto di dove ci si trova... la mente sa quello che stai facendo ma il fisico reagisce in modo strano (almeno questa è stata la mia sensazione). Credo che il corpo sollecitato dalla velocità in caduta libera si prepari a spiaccicarsi giù a valle, la mente nega, e rassicura il corpo per quei secondi un cui si vola...insomma è un'emozione continua, esperienza psicofisica che genera adrenalina ai massimi livelli...  e poi si rimbalza e dopo qualche strattone si comincia a capire e ragionare nuovamente. Ci si prepara per scendere e tornare con i piedi per terra.

Non riesco a spiegare meglio ciò che è questa esperienza. A chi mi ha chiesto dopo ho solo detto che mi sento rinato, o nato nuovamente. Pochi secondi che possono cambiarti la vita. Non esagero dicendo che uno shock emozionale così grande rigeneri la mente... (oddio forse nel mio caso più che rigenerato forse sono diventato completamente scemo, a detto di alcuni amici ma credo che stessero solo scherzando e che parlassero per invidia del coraggio dimostrato).

Inutile dire che lo rifarei altre volte!!! :)


Oui, C'est moi.


Una cosa che ho pensato subito dopo il salto, non bella ma effettivamente è stata la mia prima impressione. Se ci si buttasse da una tale altezza per farla finita probabilmente non si sentirebbe nulla... tutto si svolgerebbe in una frazione di secondo, quasi come un colpo di pistola. La velocità è tale che non si riesce a pensare, l'arrivo al suolo sarebbe talmente rapido e veloce che non ci sarebbero possibilità di pensare all'infausto gesto e certamente l'impatto sarebbe letale, Impressionante per eventuali testimoni ma quasi istantaneo e ovviamente definitivo per il saltatore. Altra scellerata considerazione è stata pensare che tutto quello appena detto sarebbe molto diverso se l'altezza fosse più grande. Probabilmente la mente si abituerebbe e dopo i secondi iniziali di sbandamento si rimetterebbe a pensare... al vuoto, alle conseguenze, al gesto estremo, ecc ecc... e allora sarebbe una turba mentale fino all'atterraggio.  

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