23/03/11

La grande mela

Tutto è stato organizzato per sbaglio, e quasi per caso... ma poi tutto ha preso piede nel migliore dei modi. Sin dall'inizio partivo con i piedi di piombo per vari motivi: prima di tutto per le modalità di ingesso negli USA, la richiesta del passaporto elettronico (che già avevo), e la schedatura delle impronte digitali e della fotografia in frontiera. Poi sicuramente per motivi "politici" (senza scendere nei particolari) e per la poca attrazione storico-culturale rispetto a qualsiasi altro posto al mondo.

Beh, dopo averci passato qualche giorno devo ricredermi. Non si vede nulla di diverso da quello che ci si aspetta, è esattamente come nei film o nei TG. Tutti i posti sono bene o male conosciuti, visti e rivisti nel tempo, sembra quasi di esserci già stato. A parte le cose più turistiche, grandiose nella maggior parte dei casi la cosa che mi ha colpito di più è stata l'apoteosi del superfluo, del consumismo, del gigante e del pacchiano... le americanate insomma.  Sono cose da vedere e da vivere.

Esempi ce ne sarebbero a bizzeffe ma mi limito ai tre casi più clamorosi: il negozio della m&m, quattro piani di caramelle e gadget a Time Square. La fila di centinaia di metri per entrare nel negozio della Apple in occasione del lancio dell'i-pad2... e ancora un negozio a Time Square, un Toys R Us enorme con tanto di ruota panoramica funzionante all'interno, grattacieli in Lego, e l'angolo della cioccolata Wonka.


to be continued


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